Gli atomi indaffarati

March 10th, 2009 2 comments

Mettendo da parte quello che  e’ accaduto a Pisa in questi giorni, come al solito, mi tocca rifugiarmi in altro che non siano riflessioni sullo stato fascista in cui vivo. Vivo una liberta’ condizionata. Ebbasta.

Intanto il prof. Guadagnini, mi fa capire quanta vita sto perdendo sotto la condizionale. Ci si potrebbe chiedere in effetti quanti sono gli istanti a disposizione nella nostra vita e, sorprendentemente, una risposta c’e’.

Partendo dal fatto che i tempi medi di reazione del cervello sono dell’ordine del 20esimo di secondo (al di sotto di quelli si considera che, ad esempio, un corridore abbia barato) una vita media di un uomo sano nel mondo occidentale e’ fatta, per cosi’ dire, di 90*24*3600*20 istanti.

Non ha senso, forse, chiedersi se un fenomeno di durata inferiore al 20esimo di secondo sia elaborato dal nostro cervello.

Okei, ora c’abbiamo il numerino, ma cosa vuol dire?

Beh, a ogni singola molecola che respiro spetta, in realta’, un destino di gran lunga migliore.

Se considero le "esperienze" di una molecola come gli urti/incontri che essa compie con altre sue simili, con tutte le regolarita’ del caso, ho i seguenti risultati:

Ogni molecola ha un tempo di collisione pari a miliardesimo di secondo, per cui e’ ragionevole aspettarsi che in un secondo essa compia circa un miliardo di urti. 

Confrontando un po’ i due numerini si ottiene che, sorprendentemente, fa piu’ incontri nella sua vita una particella sfigatissima come tutte le altre 10e(23) contenute in 1 grammo di idrogeno atomico, di un uomo molto fortunato che non passa nemmeno un attimo della sua vita a non pensare a nulla.Brutta storia!

E, tra parentesi, per rendersi conto di quante siano questi bastardi atomi indaffarati, si puo’ usare il seguente esempio:

10^23 euro = ?

Se in ognuno di quegli istanti definiti sopra, io fossi in grado di spendere un milione di euro (e un milione di euro, si sa, e’ un sacco), avrei bisogno di circa 10^17 istanti cioe’, andandoci larghi, 100 miliardi di anni.

Cioe’ una cosa come 10 volte l’eta’ dell’universo.

Tutti quelli euri spesi, uno per uno, sono il numero di particelle che diventano molto piu’ esperte di me, contenute in un solo grammo di idrogeno atomico.

…Incredibile… 

 

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I traditori affezzionati ritornano…

January 6th, 2009 Comments off

Dopo una lunga escursione nei social network, ritorno nel mio cantuccio felice.

Dire se mi sento più Shrek o più Hemingway? Non lo so…

In ogni caso, sono tornato, per rimanerci, per rimettere in piedi questo blog, soprattutto per quelli che a mia insaputa continuano a venirci aspettando qualche notizia, come io aspetto qualche offerta della Ryanair.

Insomma, si ricomincia. Con una nuova veste grafica, ovviamente, molto presto, e soprattutto con tutti i miei alias  negli altri snet direttamente raggiungibili da qui. Contenti? 

Io si.

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Univesita’

December 10th, 2008 Comments off

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…..

November 13th, 2008 Comments off

HTTP/1.1 500 Server Error

 

Strike!!!

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San Martino 2008

November 8th, 2008 Comments off

Ma è possibile che si deve festeggiare San Martino con 25 Gradi e un sole che spacca l’asfalto.

Eccheppittule sonoooo…!?!?

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Per tutti quelli che…

October 16th, 2008 Comments off

Da lontano, ma presente, volevo ringraziare per quello che fanno, anche per la mia Università:

Le persone che ci mettono impegno e rischiano di rimanere fottuti dalla protesta..che tanto se ci fottono a tutti finiamo coll’essere in maggioranza.Forza!

Le persone che ci mettono impegno e non rischiano di rimanere fottuti dalla protesta… perchè sono ganze, e non so come cazzo fanno a trovare il tempo. Complimenti!

Le persone che ci mettono impegno e lasciano parlare il rettore, piuttosto che esprimere il proprio dissenso…questa è responsabilità.

Le persono che esprimono il proprio dissenso, anche se la Scuola gli chiede di farlo in maniera "eccellente".

Le persone che, come al solito, lavorano nell’ombra.

Le persone che, per fortuna,sono pronte a venire allo scoperto quando quelli nell’ombra "avrebbero bisogno di un minuto"…

Le persone che fanno ridere gli altri…

Quelle che fanno sentire gli altri più unici che soli…

Quelle che si stendono sulle strisce pedonali, quelli che giocano a poker,quelli che montano le wireless, quelli che fanno volantini e quelli che li distribuiscono,quelli che gridano…

Grazie a quelli che piangono se tutto finisce, mi fa sentire davvero orgoglioso di far parte di questo. La vostra vita vale, eccome!

Le occasioni non mancheranno,vi ricambierò di tutto questo…

…ma NON FERMATEVI…ora vorrei poter ringraziare quelli che tengono duro…fate che possa farlo.

Riccardo

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Baaaaammm!!!

August 7th, 2008 Comments off
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Ancora album disegni…

June 21st, 2008 Comments off

Aggiunta un immagine nel mio archivio.

L’ho fatta in casa con il mio scanner. Naturalmente anche essa è creative commons.

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…per caso

June 16th, 2008 Comments off

Il comportamento ostile tra le persone si manifesta anche tra sconosciuti.

Quello comprensivo no.

Quando una persona vive in un contesto in cui è privilegiata la propria nicchia sociale, lo fa principalmente per un motivo:
sacrifica il rapporto con gli altri (alcune volte anche convinto che sia una scelta ganza) per favorire il buon andamento dei propri progetti di vita,più o meno nobili.

E’ abbastanza facile accorgersi di come il tempo manchi ormai per fare ogni cosa, quindi perchè non si riesce a concepire che una persona rinunci a qualcosa per favorire qualcos’altro? E’ una realtà , e tutti lo fanno.
Molti inconsciamente non riescono a pensare a una vita in cui comprometti qualcosa.
 Ormai siamo abituati a pensare che bene o male tutto quello che ci serve lo possiamo ottenere, al massimo ci arrabbattiamo un pochino ma alla fine lo otteniamo, senza nemmeno riflettere sulla strada che abbiamo percorso.
 
Oramai non si progetta più niente, e il desiderio di ottenere qualcosa è andata a farsi friggere quasi ovunque (a meno di insiemi di persone di misura trascurabile 🙂 , [n.d.r.] ).

Tante persone pensano che emarginarsi dalla società porti emancipazione all’uomo, perchè ci fa accorgere di tante cose nuove.

Non credo che queste persone pensino qualcosa di sbagliato, ma probabilmente trascurano un fattore secondo me importante per la collettività, la stessa che gli permette di vivere la loro vita.

Il fatto è che in qualunque contesto vivi, ti senti di aver raggiunto una posizione stabile quando, con spontaneità,il bilancio delle cose che fai per gli altri compensa quello delle cose che gli altri fanno per te.
Questo vale, bene o male, in moltissime situazioni, a partire da quelle positive, per finire con quelle negative.
Intendo che se si guarda bene, la storia delle persone ha spesso questa caratteristica emergente:


Una persona reagisce con cattiveria quando gli altri reagiscono con cattiveria con lui.
Una persona è spesso nervosa quando gli altri non gli concedono il tempo per parlare.
Una persona sta bene, quando si circonda di persone che stanno bene.
(a parte ovviamente, coloro che lo fanno per mestiere di circondarsi di persone che stanno male,onore a loro).


D’altronde anche il vecchio "comandamento" di non fare agli altri quello che non vuoi che ti sia fatto,omette una cosa importante.
Questa intenzione non va vissuta solo in senso passivo, ma anche in senso attivo. Secondo me dovrebbe recitare:
"Fai agli altri quello che vorresti che ti fosse fatto"
In realtà dal punto di vista logico sono proposizioni equivalenti,ma il cervello non ascolta solo la logica.

Allora, in tutto questo cosa possiamo fare?
Di sicuro la condizione in cui viviamo va peggiorando.
Il succo del discorso sta qui.
Quando qualcuno vive la sua vita in una nicchia, di sicuro non è esposto alla bontà degli altri. Lui spesso ne è felice, perchè l’esperienza gli suggerisce che vivere questa felicità vuol dire spesso fallire i sacrifici intrapresi; soprattutto perchè vivere la felicità richiede tempo e impegno,che ci siamo disabituati a mettere nelle cose.

Non allo stesso modo però quando si è soli si è immuni dalla cattiveria degli altri.
La cattiveria si può manifestare anche tra sconosciuti.
Allora un uomo che vive la sua solitudine (anche ispirato da istinti profondi), fa esperienza di come gli altri possano essere cattivi con lui.

Allora impara a esserlo anche lui (spesso dicendosi che "tanto la bontà non è per questo mondo, si va avanti a spallate").

Ma è proprio questo che fa vivere sempre peggio.
E’ proprio creare le nicche che crea ancora più nicche, sempre più sole e sempre più prive di senso di collettività.
Se uno scienziato vede un fenomeno accadere cento volte allo stesso modo è due in un altro, si convince che è più probabile che accada nel primo dei due.
Se un uomo prova la cattiveria degli altri prima che la loro bontà, si crea prima gli strumenti per difendersi dalla cattiveria, poi prova (se gli capita) a essere buono, ma spesso è troppo tardi, perchè ormai è raffreddato dentro.

Dati emergenti di questa considerazione:

Sono gli uomini soli che soffrono il suicidio.


Molti uomini soli di solito rimangono alla storia perchè colpisce la loro analisi della solitudine. Forse ci colpisce non soltanto la qualità di quello che dicono, ma anche il fatto che ci toccano nel vivo, dove non siamo abituati a guardare.

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Scusate per il plagio…

June 14th, 2008 Comments off

…non posso omettere di farvi leggere questa cosa…

L’esponenziale e il differenziale

ex cammina
tronfio per strada bullandosi del suo ordine di infinito, quando vede
un sacco di funzioni scappare in senso opposto. Coseni, polinomi,
arcotangenti, tutti che correvano disperati. Allora ferma un polinomio
e gli chiede

Come mai state scappando tutti?
Alla fine della strada c’è un operatore differenziale! Ha già eliminato alcune costanti, scappa anche tu e mettiti in salvo.
Ma io sono ex, non mi differenzia nessuno!
Ma…
Non ti preoccupare, vado io ad affrontarlo!

E prosegue il suo cammino. Arrivato alla fine della strada trova ad
attenderlo il differenziale. L’esponenziale fa cenno di saluto e con
aria spavalda dice

Ciao, sono ex

E il differenziale

Ciao, sono frac{partial}{partial y}!

 

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