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Cronaca:

May 20th, 2008

 



EDIT:

Ore 15:57 Finito orale

28/30 E’ il resoconto finale.
Quanto sto per dire, per chi ci vuole credere, non è fatto con retorica.
Per chi me lo chiede, potrò anche spiegarli affondo perchè non lo è.
Per tutti mi limito a scrivere due righe pensando a un uomo che ha
lavorato per trentacinque anni nella fisica (lui, in qualunque cosa voi
pensiate, c’era).
Beh, due righe le ho già scritte, e allora mi limito a dire che mi ha
un pochino commosso vederlo camminare tranquillo in silenzio verso il
suo studio. E mi sono chiesto…ma alla fine, quando saremo anche noi
della sua età, cosa rimane di quella voglia di strafare. Cosa rimane di
buono dentro il cervello di una persona, quando ormai tutto quello che
doveva uscire è già uscito.
Posso credere a chi mi dice che non è una cosa pensabile di arrivare da
qualche parte e fermarsi lì. Ma non è plausibile che una persona non si
accorga che "la prima metà è già passata".Che qualcosa sta cercando di
fermarsi,sta cercando di mettere un punto, nonostante tutti continuino
a mettere le loro virgole.
Insomma sono triste e contento…anche perchè un’iPod che, una volta
perso (convinto che me lo avessero rubato),ritorna tra le tue mani non
è una cosa che succede tutti i giorni.
Vabbè questo è quanto. Anzi no,



Cronaca in diretta di un esame con il Giorgi.


Ebbene si,con il Giorgi.

Ore 11.00 Finisce la lezione (C’è calcolo numerico ma io non la seguo)


Ore 11.05 Busso alla porta del prof.Marcello Giorgi.


Ore 11.10 Sono fuori dalla porta del prof.Giorgi che mi ha appena detto
di tornare per l’orale alle 14.00 di oggi. Belloo. Solo io e il Giorgi.
Solo noi. Il vecchio e il bambino… 


Ore 11.20 Invece di ripetere mi metto a scrivere questa roba, e a cosa penso? 


Alle PATATE IN TECIA

A risentirci dopo l’esame


P.S. Se alle 14.00 il Giorgi mi rifila un cazzotto e muoio, ditegli che gli ho voluto bene, e dategli questa:


Un vecchio e un bambino


si preser per mano


E andarono insieme


incontro alla sera
(esame).


La polvere rossa
(bianca)


si alzava lontano


E tutto brillava


di luce non vera.
(i neon dell’aula)


L’immensa pianura
(lavagna)


sembrava arrivare


Fin dove l’occhio di un uomo


poteva guardare,


E tutto d’intorno


non c’era nessuno


Solo il tetro contorno


di torri di fumo.


I due camminavano,


il giorno cadeva 
(l’esame finiva)


Il vecchio parlava
(rideva)


e piano piangeva.


Con l’anima assente,


con gli occhi bagnati


Seguiva il ricordo


di miti passati.
(di fisici passati)


I vecchi subiscon


le ingiurie degli anni
(degli studenti)


Non sanno distinguere


il vero dai sogni,


I vecchi non sanno,


nel loro pensiero


Distinguer nei sogni


il falso dal vero.


E il vecchio diceva,


guardando lontano,


"Immagina questo
(una carrucola)


coperto di grano,
(coperta di grano)


Immagina i frutti,
(trascura gli attriti)


immagina i fiori
(trascura il calore)


E pensa alle voci


e pensa ai colori.


 E in questa pianura


fin dove si perde


Crescevano gli alberi


e tutto era verde,


Cadeva la pioggia,


segnavano i soli


Il ritmo dell’uomo


e delle stagioni."


Il bimbo ristette,
(sbagliava)


lo sguardo era triste,


E gli occhi guardavano


cose mai viste,
(eheheh)


E poi disse al vecchio


con voce sognante


"Mi piaccion le fiabe,
(le domande)


raccontane altre."
(ne faccia ancora altre)


raccontane altre."
(idem)


 


Evvai, non mi ha preso a cazzotti…

Non c’avevo internet ma l’ho scritto quando ho finito l’orale.

 

 

 

 

Categories: Stati d'anima Tags:
  1. May 20th, 2008 at 16:56 | #1

    Beh, nonostante è già finito l’esame, non posso omettere…

    C**** l* M*****

    Anzi N*!

    Alla prossima

  2. M***** O’P*****
    May 20th, 2008 at 14:06 | #2

    I* b**** a* s******!

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